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Cheryl – Un milione di luci

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Description

La superstar del pop Cheryl torna quest’estate con un nuovo album: A Million Lights. Il suo singolo principale “Call My Name” è stato scritto e prodotto da Calvin Harris, con altri collaboratori di grandi nomi tra cui Lana Del Ray, will.i.am, Taio Cruz e Wretch 32.
A Million Lights è stato registrato a Londra, New York e Los Angeles e segue i precedenti album da solista 3 Words e Messy Little Raindrops, entrambi in cima alla classifica degli album del Regno Unito. Recensione Mentre pubblica il suo terzo album da solista, vale la pena ricordare che Cheryl (senza la parte di Cole, poiché il suo profilo ora dichiara una banalità come un cognome ridondante) è venuta alla ribalta come pop star.
Tra i drammi personali e il pettegolezzo e l’essere masticato dalla macchina di X Factor, A Million Lights farebbe bene a ricordare il cantante al centro dell’interesse incessante. In pratica si arriva a metà. Il singolo principale Call My Name è Calvin Harris per numeri, ogni battito prevedibile a un miglio di distanza. E una manciata di altre canzoni sottoscrivono la sicurezza di una radio house divorante, canzoni che potrebbero essere attribuite a chiunque.
È un esercizio che non le rende giustizia – per esempio, l’ottava media di Sexy Den a Mutha, l’unica parte in cui suona in modo evidente come se stessa, è il punto più alto del brano. Per una donna la cui ogni mossa è scrutata dagli angoli più oscuri della stampa, è comprensibile che non voglia mettersi completamente a nudo. Ma le rare raffiche di sincerità forniscono i momenti salienti dell’album.
La title track, un’epica ballata trance che mostra una genuina sensibilità, va in qualche modo a rappresentare l’individualità non finta, qualcosa replicato nell’essenziale All Is Fair. E anche i truismi hip-hop che riempiono Ghetto Baby non fanno che aumentare il suo carattere persistente e ottone.
Non è certamente una divisione ballata/up-tempo, però. I belanti sintetizzatori e lo squelch grintoso di Love Killer sono imponenti quando abbinati a una voce schietta, mentre Under the Sun, casual e vivace, vanta un tratto giocoso, estivo e probabilmente alternativo.
A Million Lights funziona bene, e funziona ora – in gran parte, è un album delle tendenze del 2012. E anche se non è proprio lo stesso distacco ottuso che otterresti da, diciamo, Rihanna, percorre una linea sottile tra passione evidente e pop per il bene del pop. C’è molto di più a favore di Cheryl The Human che di Cherylcorp Ltd: quelle vaste e indaffarate esplosioni pop servono bene a uno scopo, ma le indicazioni dell’arte sono significativamente più attraenti. –Jude Clarke Questo link ti porterà fuori da Amazon in una nuova finestra

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